Lecce, ultima città della Puglia, situata sul “tacco d’Italia” è famosa per il “barocco leccese”: ovvero un tipo di barocco che si è sviluppato proprio in città per poi diffondersi in modo più o meno regolare in tutta la provincia. Ma Lecce è una città estremamente sorprendente. Non si limita a mettere in mostra il suo stile caratteristico ma vanta un passato romano, di cui fa bella mostra, e un presente frizzante fatto di locali e vie del centro affollate e piene di vita.
Osservando la grande piazza Sant’Oronzo – centro della città di Lecce – si ha subito l’impressione di essere in Italia. La piazza, infatti, riassume in sé a grandi linee la storia del nostro paese, e la stratificazione stessa è una caratteristica tipica italiana.
Gran parte della piazza è occupata dalle rovine (parzialmente ancora interrate) di un grande anfiteatro romano, in buono stato di conservazione. Su di un lato dell’anfiteatro sorge il “sedile” struttura tipica dell’Italia Meridionale, dove era solito riunirsi nel medioevo, il consiglio cittadino.
Nei pressi dell’anfiteatro si trova anche un edificio di stile razionalista che sembra collegare idealmente la Lecce imperiale con quella contemporanea. Sempre nella complessa piazza centrale si trovano una colonna dedicata a Sant’Oronzo e, in un angolo, l’orologio delle meraviglie: indica non solo le ore ma anche i segni zodiacali.
Lecce è famosa per le sue chiese in stile barocco. Ma non si tratta del barocco che siamo abituati a vedere, ad esempio a Roma, ma un barocco del tutto particolare, decoratissimo, tipico proprio della città di Lecce e della sua provincia. Tanto che viene comunemente conosciuto come barocco leccese. Questo affollamento di decorazioni potrebbe risultare ridondante, ma essendo elemento caratteristico dello stile, risulta piacevole. La tipica pietra leccese, dai colori caldi è estremamente adatta ad essere lavorata ed è quindi ottima per le piccole decorazioni tipiche del barocco.
Di certo, l’edificio simbolo di Lecce e del barocco leccese, insieme con il vicino convento dei Celestini, oggi sede della provincia di Lecce. La chiesa di Santa Croce, costruita tra il 1549 e il 1646 è un trionfo di decorazioni barocche già a partire dalla facciata. In particolare a partire dalla balaustra retta da figure grottesche e animali fantastici. Quattro semicolonne suddividono la parte superiore e incorniciano il rosone, anch’esso attorniato da decorazioni. Sopra al rosone, il timpano, con il trionfo della Croce, chiude in modo spettacolare la facciata della chiesa.
L’interno, sebbene perfettamente inserito nello stile del barocco leccese, riesce a coniugare la maestosità di una basilica a cinque navate con le fastose decorazioni che culminano con l’altare dedicato a San Francesco da Paola realizzato da Francesco Antonio Zimbalo. L’altare, da alcuni è considerato il capolavoro del barocco leccese.
La chiesa dedicata a Santa Chiara è un altro meraviglioso esempio di barocco leccese. Sebbene la facciata esterna possa tradire le aspettative, l’interno le soddisfa pienamente risultando ricchissimo di decorazioni e addirittura di stucchi dorati.
La basilica cattedrale di Lecce risale al 1100, quindi molto prima del periodo barocco. Tuttavia il vescovo Pappacoda, nel 1659 diede mandato all’architetto Giuseppe Zimbalo di ricostruire la cattedrale con il nuovo stile. Nel 1670 lo stesso Pappacoda consacrò la nuova cattedrale.
Il Duomo si trova all’interno di una grande e armonica piazza che comprende anche l’episcopio. Nonostante sia stato ricostruito in barocco leccese, le due facciate del Duomo sono piuttosto semplici. Solo alcuni dettagli dimostrano lo stile della chiesa: in particolare la facciata verso la piazza presenta un portale fortemente decorato.
L’interno presenta ben 12 altari, senza contare quello maggiore, alcuni dei quali finemente decorati. In generale, l’interno del Duomo è semplice e solenne con alcune decorazioni a stucco dorato che ne esaltano la maestosità.
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