Olympia di Édouard Manet spiegata ai bambini

Olympia è un famoso quadro dipinto da Édouard Manet e conservato al museo d’Orsay a Parigi: vista la natura scandalosa del quadro è utile spiegarlo ai bambini. Manet dipinse Olympia nel 1863, subito dopo La colazione sull’erba, un quadro che già aveva dato scandalo.

L’ispirazione per Olympia di Édouard Manet

Édouard Manet aveva già dato scandalo con “La colazione sull’erba“. Dopo quel quadro Manet voleva proseguire sulla stessa strada, anche se probabilmente non pensava che Olympia avrebbe suscita reazioni così forti negli osservatori. In ogni caso, Manet dipinse il quadro dopo aver viaggiato in Italia e aver visto la famosa Venere di Urbino di Tiziano. Sebbene la Venere di Tiziano non fu l’unica ispirazione per Manet, di certo fu quella principale, tanto che si può fare un raffronto abbastanza diretto tra i due quadri.

Il confronto con la Venere di Urbino di Tiziano

Per spiegare l’Olympia di Manet ai bambini, fare un confronto tra i quadri è fondamentale. Le composizioni dei due quadri si assomigliano molto, anche se le differenze sono fondamentali. È evidente che Manet abbia tratto ispirazione dal quadro di Tiziano e lo abbia in qualche modo citato per poi rivoluzionario. Vediamo quindi di fare un confronto tra i due quadri.

Entrambe le tele rappresentano una donna nuda, rilassata, appoggiata a dei cuscini e mollemente abbandonata su un letto. Tiziano rappresenta la dea Venere, mentre Manet rappresenta chiaramente una prostituta. Il nome stesso del quadro è un’indicazione in questo senso: Olympia era un nome estremamente comune tra le prostitute dell’epoca. La Venere di Tiziano guarda lo spettatore con un’espressione rilassata, lievemente incuriosita, mentre Olympia ha uno sguardo molto più deciso, quasi di sfida. Entrambe le figure portano un braccialetto ma la mano destra della dea lascia cadere delle rose (simbolo della stessa dea), Olympia, invece gioca con il copriletto. La mano sul pube nella Venere è mollemente appoggiata quasi casualmente, mentre Olympia è ben consapevole della posizione della mano. Anche le posizioni della cortina dietro e del drappeggio sono praticamente identiche.

Nella Venere ai piedi del letto si trova un cagnolino: simbolo della fedeltà coniugale, nell’Olympia c’è un gatto nero (per di più arrabbiato) simbolo dell’esatto contrario. Infine al posto delle due ancelle c’è una serva di colore (cosa piuttosto comune all’epoca) che porge ad Olympia un variopinto mazzo di fiori.

La luce, nel quadro di Tiziano, arriva da angolazioni diverse, mentre nel quadro di Manet arriva proprio di fronte, quasi come se noi fossimo in qualche modo responsabili dell’illuminazione sulla modella.

La differenza più grande tra i due quadri, però, è la tecnica di pittura. Naturalmente Tiziano è quanto di più classico si possa pensare, mentre Manet cammina velocemente verso l’impressionismo: lo si nota particolarmente nel mazzo di fiori. Manet giustappone semplicemente i colori tanto che è necessario allontanarsi leggermente dal dipinto per apprezzarlo appieno. Inoltre la scelta di alcuni colori contrastanti tra loro contribuiscono a rendere così affascinante il quadro.

I motivi dello scandalo

Quando fu esposto, il quadro generò uno scandalo enorme. Il motivo dello scandalo non era certo la nudità: le donne venivano rappresentate nude da moltissimi anni, ma agli occhi del pubblico ci doveva sempre essere un motivo. Nel caso della Venere di Tiziano, ad esempio, era nuda perché le sue ancelle la dovevano preparare per una festa, mentre Olympia lo è semplicemente perché è una prostituta in attesa del prossimo cliente. Questa visione un po’ ipocrita fu difficilissima da superare, ma, anni dopo, il quadro fu considerato un capolavoro.

Come se non bastasse, Manet contraddisse tutte le normali “regole” della pittura. Naturalmente questa nuova visione, abbinata ad una tecnica completamente nuova, fu difficilissima da accettare, soprattutto in chi misurava ancora i quadri con i canoni classici.

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