Il pittore bielorusso Marc Chagall visse quasi tutta la vita in esilio, in particolar modo a Parigi dove dipinse, tra le altre cose, il soffitto della famosa Opéra.
Il pittore Marc Chagall (Moishe Segal era il suo nome ebreo) nacque in Bielorussia, allora parte dell’Impero russo, in un villaggio ebraico. La vita degli ebrei in Russia era particolarmente difficile e appena raggiunse una certa fama come pittore Marc Chagall scelse l’esilio volontario, trasferendosi a Parigi. Successivamente, tornò per qualche anno in Russia ma appena poté scelse di nuovo la via dell’esilio in Francia, questa volta con la moglie e la figlia. Lo scoppio della Seconda Guerra mondiale li costrinse ad una precipitosa fuga e ad un nuovo esilio, questa volta negli Stati Uniti.
Dopo la guerra, la famiglia Chagall potrà finalmente tornare in Francia. E’ ormai un pittore affermato e nel 1963 gli viene commissionato l’affresco del soffitto della famosa Opéra.
L’opera concepita da Chagall è semplice e grandiosa al tempo stesso. Il pittore rappresenta, in due cerchi concentrici, una serie di opere di grande importanza per il teatro parigino. Tutta l’opera venne eseguita utilizzando solo quattro colori: giallo, blu, verde e rosso.
Questo lo schema delle opere rappresentate:
BLU: Fidelio di Beethoven
ROSSO: Carmen di Bizet
GIALLO: La Traviata di Verdi
VERDE: Orfeo e Euridice di Gluck
Nel cerchio esterno i colori sono più mischiati e la lettura è più complessa. Guardando il complesso affresco per la lettura conviene partire dalla rappresentazione dell’Opéra in rosso che rappresenta un opera di Rameau (non un’opera specifica). Subito a destra, dominata dal colore blu abbiamo “Pelleas e Melisanda” di Debussy. A seguire, caratterizzata da una Tour Eiffel stilizzata e dominata dal colore rosso abbiamo “Dafne e Cloe” di Ravel e subito dopo, sempre in rosso, “L’uccello di fuoco” di Stravinsky. Dominati dal colore giallo abbiamo poi “Giselle” di Adam e “Il lago dei cigni” di Tchaikovsky. Caratterizzati dal colore blu abbiamo poi “Il flauto magico” di Mozart e “Boris Godounov” di Moussorgski. Infine, caratterizzati dal colore verde ci sono “Tristano e Isotta” di Wagner e “Romeo e Giulietta” di Berlioz.
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