Viaggiando con i bambini abbiamo sempre difficoltà ad aiutarli ad inquadrare le opere d’arte, perché naturalmente non hanno ancora studiato la storia. Ad esempio è difficile far capire loro perché noi adulti rimaniamo a bocca aperta davanti alla corona del Sacro Romano Impero. La corona è esposta nella Schatzkammer dell’Hofburg di Vienna. I bambini non possono capire l’importanza della corona e di certo non gli si può spiegare l’intera storia del Medioevo. In questo testo il riassunto della storia e dell’aspetto della corona del Sacro Romano Impero, a beneficio dei più piccoli.
Dopo quasi quattro secoli di guerre e rimescolamenti di popoli, nell’anno 800 (326 anni dopo la fine dell’Impero Romano) un re francese di nome Carlo riuscì ad unificare buona parte dell’Europa e a fondare un nuovo impero. Poiché questo impero comprendeva anche la città di Roma e aveva la benedizione del Papa prese il nome di Sacro Romano Impero. Il giorno di Natale dell’anno 800, il Papa incoronò Carlo imperatore, a Roma. Oggi conosciamo questo primo imperatore come Carlo Magno, ovvero Carlo il Grande.
L’impero si trasformò velocemente: perse dei territori e ne guadagnò altri e venne formalmente dissolto nel 1806: dopo più di 1000 anni dall’incoronazione di Carlo Magno.
La carica di Imperatore non era, teoricamente, ereditaria. I nobili dell’impero “eleggevano” l’imperatore. Molto spesso, però era il figlio o un parente dell’imperatore precedente. A partire dal 1438, con l’elezione di Alberto II d’Asburgo la corona imperiale appartenne sempre agli Asburgo.
L’impero di Carlo Magno era molto vasto e complesso: lui stesso era Re di Francia e il figlio divenne successivamente Re d’Italia. Ognuno di questi regni aveva una sua corona (la corona del Re d’Italia, detta corona ferrea è oggi conservata nel Duomo di Monza) mentre il Sacro Romano Impero non ne aveva una. Venne così creata la corona per questa nuova istituzione. Gli orafi dell’impero realizzarono la corona del Sacro Romano Impero tra l’11° e il 12° secolo, quindi almeno 200-300 anni dopo l’incoronazione di Carlo Magno. Da quel momento in poi, però, tutti gli imperatori vennero incoronati con questa corona (e venivano consegnati loro anche gli altri simboli dell’Impero: la lancia, la croce, la spada, lo scettro e il globo). Per conservare questi tesori venne costruito appositamente il castello di Karlštejn, nelle vicinanze di Praga. Successivamente -dal 1424- vennero conservate a Norimberga.
La prima cosa che si nota è che la corona non è circolare, come le corone a cui siamo abituati (quella dell’Impero Austro-Ungarico, esposta anch’essa all’Hofburg o la Corona del Regno Unito, esposta alla torre di Londra), ma ottagonale. Questo per due motivi: il primo è che l’ottagono è il simbolo della rigenerazione ottenuta con il battesimo e della successiva resurrezione, il secondo è che in origine la corona era “smontabile“: le otto placche in oro, infatti, erano tenute insieme da dei chiodi -sempre in oro- inseriti nei perni e che potevano essere tolti per smontare la corona e trasportarla più facilmente. Forse c’è anche un terzo motivo: in questo modo assomigliava a quella degli imperatori bizantini, imperatori più “antichi” di quelli europei. Era un modo per dire: “ehi, guardate che noi imperatori d’Europa siamo importanti tanto quanto voi“. Pare che nessuno, a Costantinopoli, ci abbia mai creduto.
Ognuna delle otto placche è di oro a 22 carati tempestata di pietre preziose. Le pietre non sono tagliate (una tecnica sconosciuta all’epoca) ma arrotondate. Le pietre furono sistemate in piccoli buchi nell’oro e tenute ferme con piccoli cavi d’oro. In questo modo da luce poteva attraversarle e sembrava che brillassero dall’interno. In tutto le pietre preziose sono 144 (zaffiri, smeraldi e ametiste) e altrettante sono le perle.
Delle quattro placche dipinte, tre rappresentano scene del Vecchio Testamento, e una scena del Nuovo Testamento. Tutte sono contornate da zaffiri blu e perle disposte in filigrana. Sulla placca vicino alla frontale è dipinto Gesù tra due angeli sotto alla scritta P[er] ME REGES REGNANT “Il Re regna attraverso di me” (Proverbi 8:15 – Per mezzo mio regnano i re e i magistrati emettono giusti decreti), sottolineando la natura divina del potere dell’Imperatore.
La placca posteriore invece rappresenta il profeta Isaia che parla con il re Ezechiele seduto sul suo letto. Isaia ha in mano un rotolo con le parole: “Aggiungerò alla tua vita 15 anni” (tratto dal secondo libro dei re, capitolo 20, versetto 6). Sappiamo con certezza chi sono i personaggi perché la scritta sopra di loro è inequivocabile: “ISAIAS P[ro]PHETA · EZECHIAS REX” ovvero “Profeta Isaia – Re Ezechiele“.
La placca di destra (vedendo la corona dal davanti) rappresenta Re Salomone con la scritta “Temi il Signore e sta lontano dal male“, tratto da Proverbi 3:7, anche in questo caso la scritta REX SALOMON ci dice che si tratta di Re Salomone. La placca dall’altro lato riporta invece Salmi 99:4 “Re potente che ami la giustizia“. In questo caso si tratta di REX DAVID, Re Davide.
Le altre quattro placche sono decorate solamente con pietre preziose e perle. Le due più grandi, quelle che reggono l’arco, hanno ognuna 12 pietre preziose. La scelta del numero 12 è dovuta probabilmente alle 12 pietre che si trovano sul vestito dei preti ebraici e alle 12 pietre fondanti della Nuova Gerusalemme come riportato nell’Apocalisse di Giovanni.
Appena sotto alla croce c’è uno zaffiro triangolare che sostituisce una pietra più vecchia e purtroppo andata perduta. Questa vecchia pietra era chiamata “l’orfano” perché molto particolare.
Alberto il Grande, un teologo medievale scrisse che aveva il colore del vino rosso. “Come se una stilla di neve cadesse nel vino e rimanesse imprigionata nel suo rosso“. La gemma doveva essere molto brillante e la leggenda vuole che un tempo brillasse anche di notte.
Nella corona è presente un arco che collega la placca frontale con quella dietro e sui fianchi compaiono due scritte fatte con piccole perle. Da un lato c’è c’è la scritta CHUONRADUS DEI GRATIA “Corrado, per Grazia di Dio“, mentre nell’altro lato ROMANORU (M) IMPERATOR AUG(USTUS) “Imperatore dei Romani e Augusto“. Questo ci fa dedurre che l’arco sia stato aggiunto successivamente rispetto alle placche, all’epoca dell’imperatore Corrado II (attorno agli anni ’30 del 1000). La croce che sovrasta la placca frontale è stata probabilmente aggiunta all’arco nello stesso periodo, ed era la croce pettorale di Enrico II (predecessore di Corrado II).
Leggi anche: Cosa vedere a Vienna: il centro storico Cosa vedere a Vienna: il centro storico Il centro storico di Vienna, quello schiacciato tra il Danubio e il Ring, è un concentrato di monumenti. Cosa vedere assolutamente a Vienna, in centro?
Leggi anche: Il bacio di Gustav Klimt spiegato ai bambini Il bacio di Gustav Klimt spiegato ai bambini Tra i quadri di Gustav Klimt sicuramente “Il bacio” occupa un posto speciale…
Trova un alloggio a Vienna
Booking.comAcquista su amazon.it un articolo correlato a Vienna
L'Antelope canyon è probabilmente l'attrazione degli USA in più rapida ascesa. E per un'ottima ragione:…
Quale dei cinque fantastici observation deck di New York scegliere e perché: vantaggi e svantaggi…
La migliore tra tre famose gole del west americano: la Horseshoe bend del Colorado, la…
Panoramica delle Goosenecks del San Juan River In Utah si trova un piccolissimo parco nazionale…
Come arrivare e come visitare l'horseshoe bend, la famosa curva del fiume Colorado a forma…
Dove si trovano gli overlook e come osservare la gola del fiume Little Colorado, "sorella…