La chiesa Cattedrale di San Giusto di Trieste spiegata ai bambini con le curiosità che la caratterizzano.
La chiesa di San Giusto sorge sull’omonimo colle: posizione che i bambini apprezzeranno perché permette di dominare la città e godere di un panorama spettacolare sul Golfo di Trieste. Il modo migliore per arrivare alla Cattedrale di San Giusto è da via della Cattedrale. In questo modo ci si trova la facciata esattamente di fronte.
La Cattedrale di Trieste nasce dall’unione di due chiese parallele: a destra c’era una chiesa (in realtà un sacello: ovvero una chiesetta a base quadrata relativamente piccola) dedicata a San Giusto, mentre a sinistra c’era una chiesa dedicata all’Assunta. La facciata copre entrambe le chiese originarie. La facciata è asimmetrica e semplice, in pietra, con al centro un meraviglioso rosone a doppia raggiera. Nella facciata si aprono tre ingressi: quello di sinistra è sormontato da un arco a ogiva a sua volta sormontato da una finestra. Nella nicchia tra l’arco e la finestra era conservata una statua in legno oggi conservata al castello. Sopra al portale di destra si apre un occhio. Il più interessante è il portale centrale: gli stipiti sono stati recuperati da una tomba romana e l’ultimo ritratto in basso a destra che rappresenta la liberta Tullia è stato trasformato in epoca medievale in S. Sergio, caratterizzato dall’aureola e dall’alabarda.
Nella facciata si trovano anche le statue di tre vescovi di Trieste: Enea Silvio Piccolomini (poi Papa Pio II), Andrea Racipio e Rinaldo Sarlicchio.
Quella che oggi appare come una torre tozza, era un tempo chiusa con un’alta cuspide che un fulmine ha distrutto. Il campanile è addossato alla parete sinistra della chiesa e penetra anche all’interno. Sulle facciate del campanile sono presenti fregi romani e all’interno si può notare come il tutto poggi su fondamenta romane. Nella facciata perpendicolare alla chiesa, in una nicchia, una statua rappresenta San Giusto con una palma in mano.
L’interno della Cattedrale di San Giusto è diviso in cinque navate: le due navate a sinistra corrispondono alla navata sinistra e centrale della chiesa dedicata all’Assunta, mentre le due navate a destra corrispondono alla navata destra e quella centrale dell’antico sacello dedicato a San Giusto a cui sono state aggiunte alcune campate. La navata centrale va a sostituire e inglobare le antiche navate laterali delle due chiese, creandone una nuova, molto più grande. Dall’interno è facile riconoscere le due antiche strutture sommate per ottenere la nuova, grande Cattedrale. Le colonne della navata centrale, infatti, sono sfalsate e di diverse altezze. Il tutto è stato poi uniformato congiungendo il tutto nella navata centrale.
L’abside della navata centrale della chiesa di San Giusto è molto antica e conserva affreschi del Duecento (storie di San Giusto), oltre a un mosaico, sempre del Duecento che rappresenta Cristo tra i santi Giusto e Servolo. La piccola abside della navata laterale è dedicata a Sant’Apollinare e gli affreschi che la decorano sono appunti dedicati a questo santo.
L’abside della navata centrale della chiesa dell’Assunta è altrettanto antica e conserva un mosaico che rappresenta la Madonna con in braccio Cristo e i santi Michele e Gabriele.
A pochi metri dalla vecchia chiesa dedicata all’Assunta si apre una cappella laterale che conserva il tesoro di San Giusto.
Vale la pena raccontare la storia di san Giusto di Trieste ai bambini: visse attorno all’anno 300 d.C., un periodo in cui l’impero romano era in decadenza e i cristiani fortemente perseguitati. Giusto era conosciuto in città (Trieste allora era in realtà poco più di un borgo) per essere un uomo buono e prodigo di elemosine per i più poveri. Venne tuttavia denunciato, proprio perché cristiano. Il giudice allora lo convocò e lo invitò a sacrificare agli dei pagani: questo però avrebbe significato rinnegare la sua fede in Cristo e così Giusto si rifiutò. Lo imprigionarono per un giorno. Il giorno successivo gli venne di nuovo chiesto di sacrificare agli dei pagani, e di fronte al nuovo rifiuto, questa volta Giusto fu fustigato. Dopo il terzo rifiuto il giudice condannò Giusto alla morte per annegamento.
Durante la notte successiva alla morte di Giusto un suo amico, di nome Sebastiano, vide in sogno il corpo di Giusto sulla spiaggia. Vi si recò ed in effetti lo trovò dove lo aveva visto in sogno, senza i pesi e le corde con cui era stato legato.
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