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Il battistero di Parma, spiegato ai bambini

Il battistero di Parma Cosa vedere in un giorno a Parma Se vi state chiedendo cosa vedere in un giorno in cui siete di passaggio a Parma, ve lo spieghiamo in questo articolo… è certamente il più originale degli edifici in Piazza Duomo. Per questo il battistero di Parma va spiegato ai bambini. Edificato nel periodo di transizione tra lo stile Romanico e lo stile Gotico, è attribuito al genio di Benedetto Antelami La Deposizione di Antelami, spiegata ai bambini La Deposizione dalla Croce di Benedetto Antelami spiegata ai bambini: la simbologia dell’artista medievale illustrata ai bambini (grandi e piccoli)… .

L’esterno del battistero di Parma

Lo zooforo

Il Battistero di Parma è ottagonale, simbolo dell’eternità. La parte più bassa è caratterizzata da archi a tutto sesto: tre di questi si sviluppano in portali. Tra i portali corre un fregio quasi continuo: uno “zooforo” di 75 formelle probabilmente scolpito dallo stesso Antelami. Lo zooforo era un compendio di animali fantastici, tipico dell’epoca. Ai piani superiori l’edificio è decorato con logge architravate, mentre l’ultimo piano è caratterizzato da loggette cieche.

Le lunette dei portali, così come gli stipiti, sono riccamente decorati e scolpiti. Molto spesso recano scritte che descrivono le scene rappresentate.

Il portale della Vergine

Il portale della Vergine nel Battistero di Parma

A nord, il portale del Battistero di Parma è dedicato alla Madonna. Si tratta del portale rivolto verso la piazza. Al centro della lunetta è scolpita la Madonna in trono con bambino. A sinistra si trova un’adorazione dei Magi e a destra la rappresentazione dell’angelo che impone a Giuseppe di fuggire in Egitto. Nell’arco compreso tra la lunetta e l’arcone del portale sono rappresentati i 12 maggiori profeti che reggono rappresentazioni dei 12 apostoli.
Nell’architrave del portale sono rappresentate le storie del Battista. In particolare, da sinistra verso destra abbiamo: battesimo di Gesù, Banchetto di Erode e decapitazione del Battista. Nello stipite sinistro è invece scolpita la genealogia di Cristo da Mosé a Giacobbe, mentre nello stipite destro troviamo la genealogia della Vergine. Negli stipiti interni troviamo invece l’albero della vita.
Di grande interesse, nell’architrave sotto alle storie del Battista, la scritta: “Bis binis demptis de Mille Ducentis/incepit dictus opus hoc Benedictus (Tolti due volte due anni da Milleduecento, cominciò quest’opera (l’uomo) detto Benedetto)” che permette di datare l’inizio della costruzione esattamente al 1196 e di attribuire la paternità dell’opera a Benedetto Antelami.

Il portale del giudizio universale

Il portale del Giudizio Universale nel Battistero di Parma

A est, il portale vede la rappresentazione del Giudizio Universale nella lunetta. Nell’architrave è rappresentata la resurrezione dei morti. Nell’arco soprastante la lunetta si trovano i bassorilievi rappresentanti gli apostoli. Nello stipite sinistro le opere di misericordia, nello stipite destro la parabola della vigna.

La parabola della vigna

La parabola della vigna

Se vogliamo spiegare il battistero di Parma ai bambini dobbiamo raccontare brevemente la parabola della vigna, anche perché contiene uno dei detti più famosi di Gesù. Un padrone di una vigna assoldò operai per tutto il giorno e li pagò tutti allo stesso modo. Quelli che erano arrivati per primi però si lamentarono perché vennero pagati come gli ultimi. Il padrone allora spiegò che non si dovevano lamentare perché lui aveva il diritto di dare la paga che voleva. Gesù commentò la parabola dicendo “Così [nel regno dei cieli] i primi saranno ultimi e gli ultimi i primi“.

Il portale di Barlaam

Il Portale di Barlaam nel battistero di Parma

Alla leggenda di Barlaam viene dedicato il portale a sud. Un ragazzo su un albero si sta cibando di miele mentre alla base dell’albero ci sono due roditori e un drago. A fianco, le rappresentazioni del carro del Sole e della Luna. Nell’architrave: l’agnus dei, Cristo benedicente e il Battista.

La storia di Barlaam e Iosafat

Raccontiamo ai bambini la storia di Barlaam, rappresentata nel battistero di Parma. Iosafat era il figlio di un grande re che perseguitava i cristiani. Acciocché il figlio non venisse in contatto con le cose brutte del mondo e con il cristianesimo, il re lo fece rinchiudere in un bellissimo palazzo. Ma il monaco Barlaam riuscì comunque a venire in contatto con Iosafat e a convertirlo. Dopo lunghissime liti con il padre, Iosafat riesce a convertirlo e a partire alla ricerca di Barlaam. Dopo anni di penitenze e sofferenze Iosafat incontra di nuovo Barlaam e i due proseguiranno insieme il loro cammino nella fede, e verranno considerati santi.

Nel caso della rappresentazione di Parma, il miele mangiato dal ragazzo rappresenta il cristianesimo, mentre i roditori e il drago rappresentano le tentazioni. La leggenda deriva in realtà dalla conversione di Budda. Il libro scritto in sanscrito venne dapprima tradotto in arabo, poi in greco ed infine in latino. Il nome di Budda, Bodhisattva, divenne, nelle traduzioni, prima Budasaf e poi Iosafat. Invece il nome dell’eremita passò da Balahuar a Barlaam. Il racconto era popolarissimo durante il medioevo e ritenuto autentico, tanto che la chiesa cattolica festeggiava i due santi.

L’interno del battistero di Parma, spiegato ai bambini

La cupola del Battistero di Parma

All’interno il battistero di Parma è uno spettacolo di colori. L’impronta medievale si nota facilmente nelle strutture e nelle sculture, anche se lo sguardo è inevitabilmente catalizzato verso l’alto dove si chiude la cupola ad ombrello. I lati all’interno sono 16, il doppio rispetto all’esterno. Non si conosce il nome dell’artista (o degli artisti) responsabili della decorazione pittorica, né la data esatta, anche se si stima che siano state completate negli anni ’60 del ‘200.

La decorazione della cupola del battistero di Parma, spiegata ai bambini

Nelle lunette, alla base della cupola troviamo le storie di Abramo. Nei triangoli accanto alle lunette troviamo: sedici vergini, quattro fiumi del Paradiso, quattro elementi, quattro stagioni e le quattro dimensioni dell’amore di Cristo. Salendo troviamo la fascia con gli episodi della vita di San Giovanni Battista. Negli spicchi dove si aprono le finestre abbiamo invece: S. Gregorio, S. Girolamo, Sant’Ambrogio, Sant’Agostino (i padri della chiesa), S. Martino e S. Silvestro. Nella fascia successiva troviamo Cristo in Trono (sopra all’altare) affiancato dalla Vergine e dal Battista. Negli altri spicchi della stessa fascia troviamo i profeti. Salendo ancora troviamo i 12 apostoli (in trono) e i 4 evangelisti. Per finire, nelle ultime due fasce vicino al centro della cupola abbiamo una decorazione con motivi geometrici.

Interno del battistero di Parma

Scendendo invece sotto alla cupola troviamo due fasce di logge architravate (come all’esterno) e una serie di dipinti, spesso più recenti rispetto a quelli della cupola. Di particolare pregio S. Giorgio che uccide il drago e S. Caterina (visibile nella fotografia) di Buffalmacco (1330, circa).
Alle tre lunette esterne ne corrispondono 3 interne. Visibile in fotografia: la fuga in Egitto. Nelle altre sono rappresentate la presentazione al tempio e Davide che suona l’apicorno.

Il ciclo dei mesi

Il ciclo dei mesi nel battistero di Parma

All’interno del battistero di Parma è conservato anche il ciclo dei mesi, delle stagioni e dei segni zodiacali. Senza dubbio si tratta del capolavoro di Benedetto Antelami: scolpiti in altorilievo (probabilmente attorno al 1220), sebbene presentino una tematica abbastanza comune nel medioevo, hanno un’impostazione del tutto originale. Per la prima volta il lavoro dell’uomo non veniva più visto come una fatica imposta da Dio ma come qualcosa di nobilitante.

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