Napoli è una città tentacolare e complicatissima – soprattutto il suo enorme, millenario centro storico. Nel centro storico della città di Napoli ci sono anche tre obelischi (o guglie), tutti barocchi ed edificati tra il ‘600 e il ‘700. Facciamo quindi una passeggiata nel centro di Napoli alla scoperta dei tre obelischi conservati a Napoli.
Era il 16 dicembre 1631. Il Vesuvio dormiva da quasi 300 anni. Il risveglio del vulcano fu esplosivo, con una furia che ovviamente nessuno poteva ricordare. Il secondo giorno, quando le vittime e gli sfollati cominciavano ad essere migliaia, il vescovo di Napoli ordinò una processione con esposizione delle reliquie di San Gennaro. Chi era presente testimoniò che proprio mentre le reliquie erano rivolte verso il vulcano la sua furia parve acquietarsi. Sebbene l’eruzione durò altri 15 giorni (concludendosi solo il 3 gennaio 1632) a San Gennaro è da sempre stato attribuito il merito di aver salvato la città dalla furia del vulcano.
In ringraziamento al santo per il salvataggio della città, venne eretto l’obelisco. Si tratta più propriamente di una guglia, incastonata in una piazzetta accanto ad uno dei luoghi più sacri di Napoli, il Duomo. La costruzione dell’obelisco nel 1636 e terminò solo nel 1660. La guglia si trova lungo via dei Tribunali, di fronte al Pio Monte della Misericordia, in una piazzetta che ha come sfondo il fianco del Duomo e la cappella del Tesoro di San Gennaro.
Siamo nel 1656 e una pestilenza minaccia la città. Una volta che il pericolo è scampato, la cittadinanza decide di erigere una seconda guglia (dopo quella di San Gennaro ormai completata) questa volta dedicata a San Domenico. Più che l’obelisco in sé e per sé, espressione dell’arte barocca, è interessante la posizione. L’obelisco di San Domenico si erge in Piazza San Domenico Maggiore a pochi passi dall’abside (e dall’ingresso principale) della basilica omonima. Piazza San Domenico Maggiore è in qualche modo l’ombelico di Napoli, il centro geometrico del centro storico della città.
Siamo a metà del Settecento. I Gesuiti, fondati due secoli prima da Ignazio di Loyola, possiedono a Napoli alcuni edifici, tutti vicini: la chiesa del Gesù Nuovo, il palazzo delle Congregazioni e la Casa Professa. Al centro della piazza, che era sempre di più la “loro” piazza, fecero erigere la terza guglia, dedicata all’Immacolata. Questo è l’ultimo, in ordine di tempo, dei tre obelischi barocchi di Napoli.
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