Al centro di Roma, c’è Piazza Navona. Al centro di Piazza Navona c’è la famosissima fontana dei quattro fiumi, progettata e in parte realizzata da Gian Lorenzo Bernini. Quando si arriva davanti alla fontana, però, immancabilmente, ci si chiede quali sono i fiumi rappresentati e come distinguerli. Sicuramente, i bambini, incuriositi vorranno sapere a quali fiumi corrispondono le statue. ecco perché vi sarà utile questo articolo. La fontana dei quattro fiumi spiegata ai bambini.
In epoca romana, l’imperatore Domiziano fece costruire uno stadio, nel luogo dove oggi sorge Piazza Navona. Con la caduta dell’impero e il passare dei secoli lo stadio cadde in disuso e tutta la zona divenne proprietà della famiglia Pamphili. Papa Innocenzo X volle monumentalizzare la zona, a testimonianza della grandezza raggiunta dalla sua famiglia. Chiamò così i più grandi artisti dell’epoca.
La grande fontana al centro della piazza fu affidata al genio di Gian Lorenzo Bernini, scultore famosissimo. In realtà, il Bernini, artista richiestissimo, si limitò alla progettazione del grande complesso e lasciò che a compiere il lavoro fossero le sue maestranze.
La fontana si chiama “dei quattro fiumi” perché rappresenta proprio i quattro fiumi più importanti della Terra: il Nilo, il Danubio, il Rio della Plata e il Gange. Un fiume per ogni continente allora conosciuto. Ma come si riconoscono i quattro fiumi? Non ci sono scritte e la rappresentazione è simbolica: c’è quindi bisogno di una guida.
Nel lato verso la chiesa vediamo il gigante con la mano alzata circondato da fichi d’india (una pianta esotica): questo rappresenta il Rio della Plata, in Sud America. Al centro spunta un cavallo che è in relazione con la statua a destra: il Danubio, in Europa.
Dall’altro lato della fontana, uno dei giganti ha gli occhi coperti da un velo: si tratta del Nilo, di cui ancora non si conoscevano le sorgenti (per questo il velo a coprire il capo) a rappresentare l’Africa. Infine, l’ultima statua rappresenta il Gange, in Asia. Tra di loro, simmetrico al cavallo troviamo un leone che si abbevera. Ogni fiume, poi, ha rappresentato attorno piante o animali che contribuiscono a riconoscerlo. Ad esempio si riconoscono facilmente le palme o l’armadillo. Ci sono anche mostri marini (allora si pensava che esistessero), alcuni dei quali sono in realtà inghiottitoi per l’acqua.
Sopra alla fontana è posizionato uno dei tanti obelischi di Roma. Questo si chiama obelisco Agonale (in agonis era l’antico nome della piazza): è un obelisco egizio solo per il fatto che proviene da Assuan, ma i geroglifici furono aggiunti a Roma. E’ dell’epoca dell’imperatore Domiziano (I secolo d.C.). Si trovava nel circo di Massenzio, sulla via Appia e venne riposizionato qui per dare solennità alla piazza. Bernini ebbe l’idea geniale di far posare l’obelisco su qualcosa di “cavo” infatti la massa di marmo che sostiene l’obelisco non è compatta, dando notevole leggerezza alla struttura.
L’obelisco è alto più di 16 metri e la colomba che lo corona è barocca. Tutto il complesso della fontana è alto più di 30 metri.
Che tra Bernini e Borromini – i due geniali architetti – non corresse buon sangue è cosa nota. In Piazza Navona si trovano due opere dei due architetti: la facciata della chiesa di Sant’Agnese in Agone di Borromini e, appunto, la Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini.
Così è nata la leggenda che la statua rappresentante il Rio della Plata abbia la mano alzata in modo che sembra si stia proteggendo la vista da qualcosa. Il qualcosa sarebbe la facciata della chiesa, disegnata dal Borromini e che Bernini avrebbe considerato un orrore, in pericolo di cadere da un momento all’altro.
In realtà, questo non ha senso perché Borromini lavorò alla facciata della chiesa tra il 1653 e il 1657, mentre la fontana dei quattro fiumi risale al 1648-1651 quindi prima che il Borromini mettesse mano alla chiesa.
La vera ragione della particolare posizione del Rio della Plata è da ricercarsi nella collocazione della statua che guarda verso Ovest, quindi il tramonto. Si starebbe quindi riparando gli occhi dalla accecante luce del Sole.
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