Poco lontano dall’autostrada che collega il sud al nord della Dalmazia (e della Croazia) si trovano gli Stecci, un tipo di sepoltura medievale tipica della Croazia e della Bosnia, protetta dall’UNESCO. In realtà i siti in cui si trovano queste sepolture sono soprattutto in Bosnia, ma ce ne sono un paio anche in Croazia, nella regione della Dalmazia (a pochi chilometri dalla Bosnia) e uno di questi proprio tra Dubrovnik e Spalato, quindi perché non fare una deviazione e fermarsi?
Tipicamente, in autostrada, Giovanna dorme. Dopo le ostriche dall’ostricaro, poi, figuriamoci, si è addormentata subito dopo aver imboccato l’autostrada. Appena la macchina ha rallentato per uscire dall’autostrada si è svegliata
– Siamo già a Spalato?
– No, usciamo un attimo
– A fare?
– È presto: andiamo a vedere gli stecci
– I cosa?
– Tombe medievali
– Sono lontani?
– No, è solo una piccola deviazione.
In effetti la deviazione era piccola: solo 15km, il problema è stato che la strada si inerpicava su un altopiano attraverso una serie di tornanti che hanno fatto rischiare a Giovanna di vomitare le tanto amate ostriche. Comunque: le strade della Croazia sono ben tenute, anche quelle secondarie, così in una ventina di minuti siamo arrivati a questo spiazzo con le tombe.
La cosa strana di queste tombe è che sono ammantate di mistero. Non si conoscono con sicurezza le popolazioni che le hanno realizzate e i motivi della realizzazione. Non si conoscono gli autori e non si conoscono chi sono i deceduti. Stranamente, non ci sono nemmeno testimonianze coeve e, più in generale, ci sono poche testimonianze dell’esistenza di queste sepolture anche nella letteratura successiva. Inoltre, comparvero quasi all’improvviso all’inizio del Duecento, e altrettanto all’improvviso scomparvero nel 1500. In Croazia ci sono due posti dove si possono vedere: una al confine con il Montenegro, ma ho visto la strada e ho deciso che la macchina piena di vomito il quarto giorno di vacanza era meglio di no; l’altra, appunto, a Cista d’Imoschi (Cista Provo in croato), molto più comodo.
Il cimitero principale è diviso in due parti dalla strada che passa proprio nel mezzo. C’è una specie di minuscolo posteggio sotto un grande albero e da lì c’è la possibilità di vedere le tombe da una parte e dall’altra della strada. La particolarità delle tombe sono le decorazioni sulla superficie: tutte diverse, ma con tematiche ricorrenti. Naturalmente, essendo all’aperto ed esposte alle intemperie da diverse centinaia di anni, non tutte sono ben conservate, ma molte sono ancora perfettamente leggibili.
L’altro cimitero, più piccolo, è alcune centinaia di metri più avanti, ma in questo caso non c’è uno spiazzo in cui fermarsi ed è quindi molto pericoloso da raggiungere perché si è costretti a percorrere la strada e i veicoli viaggiano a velocità molto sostenute.
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