Il borgo di Castell’Arquato si trova sulle prime alture dell’appennino piacentino: classificato come uno dei borghi più belli d’Italia è un piccolo paese arroccato su una collina che si può tranquillamente visitare a piedi. Conserva alcune strutture medioevali come la Rocca viscontea o la collegiata, oltre ad alcune viuzze tipicamente medievali altamente suggestive. Nel paese è anche presente un museo dedicato ai molti fossili ritrovati in zona.
Il modo migliore per arrivare a Castell’Arquato è in auto, percorrendo la provinciale 4 che proviene da Fiorenzuola. Dalla strada si hanno scorci spettacolari sul paese arroccato sulla collina: dalla strada si vede facilmente il paese turrito e alcune strutture medievali.
Il paese fortunatamente è dotato di ampi posteggi: molto comodo in particolare quello lungo il fiume Arda che permette di lasciare l’auto alla base del paese e poi affrontare la salita a piedi, attraversando tutto il borgo.
Di certo l’attrazione principale di Castell’Arquato è la piazza principale: Piazza del Municipio, posta proprio alla sommità della collina su cui è arroccato il paese. Qui si trovano tutti gli edifici più interessanti del borgo: la chiesa collegiata, il palazzo del comune e la rocca viscontea.
La chiesa collegiata -romanica-, costruita tra il 1117 e il 1122 caratterizza con le sue absidi la parte inferiore della piazza e con il suo portico del Paradiso la parte centrale. L’esterno della costruzione è estremamente semplice. La facciata è ben poco movimentata se si eccettuano i due contrafforti, la bifora centrale e gli archetti che seguono il tetto. Altrettanto semplice e spoglio l’interno che si caratterizza per i capitelli medievali finemente intagliati e per una cappella chiaramente successiva alla costruzione della chiesa. La cappella è dedicata a San Giuseppe. All’esterno, addossato al lato che prospetta sulla piazza, si trova il già citato portico del Paradiso: aperto su tre lati, funge da piccolo ingresso alla chiesa. Sotto al portico si trova un bel portale romanico. Nella lunetta, una scultura del XII secolo rappresenta la Madonna con il Bambino, S. Pietro e un angelo.
Ciò che caratterizza maggiormente la Collegiata e che non mancherà di stupire i bambini, sono le sue pietre. Avvicinandosi a sufficienza è infatti possibile vedere con una certa facilità le centinaia di conchiglie fossili intrappolate nella roccia.
Accanto alla chiesa si trova il piccolo museo che raccoglie opere provenienti dalla collegiata stessa e da alcune chiese nelle vicinanze. Il pezzo più curioso è sicuramente la mantellina indossata da Papa Paolo Farnese (il creatore del Ducato di Parma e Piacenza) in occasione della sua visita a Castell’Arquato.
A pochi metri dalla collegiata sorge la Rocca, di cui rimane sfortunatamente poco più del mastio. Quest’ultimo, però è ben conservato e fruibile. La rocca di Castell’Arquato venne costruita dal Comune di Piacenza nel 1343 e poi ulteriormente rafforzata da Luchino Visconti (da cui il nome di ‘viscontea’) nel 1347. Sebbene sia possibile esplorare l’interno della costruzione, scendendo nella piccola piazza d’armi, il vero fulcro è la salita sulla cima del maschio.
Percorrendo la scala posta al centro della torre si incontrano quattro stanze: due al primo piano e due al secondo, che illustrano brevemente la vita e la guerra nel medioevo. Una volta giunti in cima alla rocca si gode di uno spettacolare panorama sulla bassa val d’Arda.
Una visita a Castell’Arquato con i bambini non può prescindere dal museo geologico, incentrato sul periodo del Pliocene, in particolare sul secondo periodo in cui è divisa questa era storica: il piacenziano. Questo periodo compreso tra 3,6 e 2,5 milioni di anni fa prende il nome proprio da Piacenza perché qui è possibile studiare in modo ottimale questo periodo vista l’abbondanza di resti.
All’interno del piccolo museo geologico sono raccolti moltissimi fossili raccolti nella valle dell’Arda: molluschi, vertebrati, perfino alcune ampolle con diversi tipi di petrolio. La vera star del museo, però è la testa di balenottera rinvenuta in zona nel 1935.
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